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giovedì 8 gennaio 2009

Giardino dei poeti



Recensione di Renzo Montagnoli



Il Giardino dei Poeti
Antologia di poeti italiani
di AA. VV.
Edizioni Historica – Il Foglio letterario
Poesia antologia
Pagg. 188
Nella vita di oggi, se pur convulsa e quasi sempre arida, può tuttavia accadere qualche evento del tutto speciale, che ha quasi il sapore di una favola.
Potrei dire subito di che si tratta, ma ritengo sia giusto partire dall’inizio, da un blog ideato da Cristina Bove e che lei ha chiamato Giardino dei poeti, ove ospita opere di altri autori. Si tratta di poeti dilettanti, ma il termine non vuole essere spregiativo, bensì semplicemente indicare persone che amano mettere in versi le loro emozioni senza che poi queste finiscano su volumi o che gli autori facciano parte di correnti letterarie più o meno ufficiali. Uno non è poeta perché ha vinto il premio Luzi o addirittura è stato proposto per il Nobel, no, uno scrive poesie perché esprime così quanto di meglio c’è nel suo animo, in un ipotetico dialogo prima con se stesso e poi con altri, con i lettori.
Ho divagato un po’, ma per sottolineare che il termine dilettante non è equivalente a meno capace, ma eventualmente solo a meno conosciuto.
Poi, a Cristina Bove e ad altre signore che appaiono su questo blog, è venuta un’idea veramente magnifica: perché non mettere in un libro tre poesie per ogni autore presente nel Giardino, in modo che quello che prima era solo possibile leggere a video poi non diventi normalmente accessibile senza collegamenti?
E’ nato così il libro Il Giardino dei Poeti, una vera e propria antologia che ha potuto essere realizzata anche con il prezioso contributo di Francesco Giubilei, tanto che il volume risulta edito da Historica-Il Foglio letterario.
Come ogni libro che si rispetti, a parte la dedica a Daniela Procida, poetessa purtroppo prematuramente scomparsa, ha la prefazione e addirittura un’eccellente postfazione di Domenica Luise sull’evoluzione della poesia italiana dal Medioevo a oggi.
Sono 188 pagine di lettura veramente assai gradevole, con poesie di diverse tipologie, che appagano senz’altro l’animo e che rappresentano un prodotto di ottimo livello, che non sfigurerebbe nemmeno nel catalogo di editori blasonati. E’ un vero peccato che l’opera non sia in vendita (gli stessi autori-produttori hanno finanziato l’impresa con l’acquisto di copie della stessa), ma c’è la speranza che un’eventuale, e non improbabile, seconda antologia possa seguire i normali canali commerciali.
Da ultimo è doveroso un breve cenno all’indovinatissima foto di copertina, realizzata da Gloria di Simone, un giardino con diversi fiori che sfumano in un sogno.
Di seguito mi sembra giusto riportare i nomi degli autori, rigorosamente in ordine alfabetico:
Bruno Amore, Ariel, Maria Attanasio, Tinti Baldini, Emma Barberis, Elia Belculfinè, Armando Bettozzi, Nunzia Binetti, Paola Boriero-Pippi, Cristina Bove, Doris Emilia Bragagnini, Annarita Campagnolo, Franca Canapini, Ezia Caredda-(F’ez), Natàlia Castaldi, Davide Castiglione, Wilma Marian Certhan, Milvia Comastri, Umberto Crocetti, Gloria D’Alessandro, Antonella Diamanti-Mitla, Pasquale Esposito-Eventounico, Titti Ferrando-Alleluhia, Giulio Ghiani, Giovanna Giordani, Gaetano Gulisano, Orsola Hochkofler-Erandoro, Gianni Langmann, Domenica Luise-Mimma, Paola Marasca, Renzo Montagnoli, Virginia Murru, Gabriele Piretti, Daniela Procida, Margherita Pruneri, Guido Ranieri Da Re, Paola Sagrado, Angela Sias, Salvatore Scollo, Domenico Sergi, Enzo Sibilio, Giuseppina Vitale, Valentino Vitali, Anileda Xeka, Beatrice Zanini.
Sì, ci sono pure io e sono orgoglioso di fare parte di questo gruppo di poeti.
Giardino dei Poeti il blog:

martedì 16 dicembre 2008

doppio squeeze

Doppio squeeze



fatte da me 135Leggere

Enrico Gregori

è andare sul sicuro.

Già quando lessi il suo primo libro “Un tè prima di morire” capii di trovarmi davanti a un ottimo livello narrativo, una bella tessitura tra personaggi e ambientazioni. E ne scrissi anche le mie impressioni di lettura: le troverete qui.

Nel suo nuovo libro, fresco di stampa, “Doppio squeeze”, mi sono lasciata andare completamente al flusso della storia, narrata con equilibrio magistrale tra giallo, nero, spy.

A parte lo stile, inconfondibilmente “gregoriano” che è già di per sé oltremodo godibile, c’è l’abile risalto dato ai personaggi, ciascuno con le proprie peculiarità, manie e sottigliezze psicologiche, degno di uno scrutatore di tipologie umane.

Sicuramente la sua professione lo porta a conoscenze del mondo criminale cui noi, “gente comune” non abbiamo nemmeno l’accesso.

Mi meravigliai di me stessa quando scoprii che mi stava piacendo il suo primo, a me che non frequento questo genere, eppure…

Il secondo, pur sapendo che mi sarebbe piaciuto, mi ha ulteriormente sorpreso, per tanti di quei motivi che se li spiegassi qui mi troverei nell’imbarazzante ruolo di delatrice…

Per cui, oltre a dire che ne sono stata piacevolmente coinvolta, non rivelo altro… leggetelo!

Ah, dimenticavo: storia nella storia, filo conduttore, un finale a sorpresa.

sabato 13 dicembre 2008

Orfana di mia figlia




Leggere un libro e sentire il cuore di chi lo ha scritto, questo è quanto ho provato nel leggere “Orfana di mia figlia” di Morena Fanti.

Un libro che racchiude l’essenza di un dolore così grande che non si può immaginare, e che quando lo si vive è indicibile strazio.

Morena è stata privata del suo affetto più caro, Federica, l’unica, adorata figlia, che a soli ventiquattro anni ha perso la vita il 2 ottobre 2001, investita da una macchina. Cosa accade a una donna colpita così duramente nel suo amore più viscerale ed esclusivo ?

Come si può riprendere il filo della propria esistenza quando lo squarcio che ti ha portato via un pezzo di te non riesce a richiudersi?

Il tempo, forse, sarà l’unico palliativo anestetico in grado di alleviare un dolore tanto atroce.

Come madre ho compreso la portata e la complessità di un tale lutto devastante, ma non posso sapere cosa vuol dire doversene convincere nella realtà quotidiana.

Morena ci rende partecipi coraggiosamente, lucidamente, del suo vissuto, con parole pacate, quasi a voler salvaguardare in un ultimo sforzo sovrumano quel nucleo di sé costretto a sopravvivere.

È un urlo tacito, eppure io l’ho sentito in ogni parola, attraversare soglie di disperazione nel tentativo di non soccombere.

La rassegnazione è un patto con la vita, una sconfitta da pattuire con la morte.

Federica rivive nelle cose che ha lasciato incompiute, nei gesti che di lei ricordano parenti e amici, negli oggetti che la madre accarezza e ripone, nell’impegno sociale che la connotava.

Malgrado l’atroce dolore, Morena riesce a trovare la strada per continuare ad operare nel sociale con quella stessa generosità che animava le scelte di sua figlia, e ancora a condividerne gli ideali.

È una donna che non si piega allo schianto e trova la forza di far rivivere in ricordi struggenti sua figlia, affinchè sia conoscibile anche a noi che, grazie a questo libro, non la dimenticheremo mai.

Senza prescindere dalla tragedia, il libro trascina, per l’ottima scrittura dell’Autrice per la misura con cui riesce a contenere, seppure a fatica, l’insostenibile pesantezza dell’essere.

Avvolgo Morena con quell’abbraccio che più volte avrei voluto darle, mentre leggevo, e che me la fanno sentire vicina, come madre e come donna.

venerdì 31 ottobre 2008

Renzo Montagnoli

L’anno scorso ho presentato in questa bella villa patrizia i Canti celtici, il mio poemetto sull’importanza del recupero della memoria per saper vivere il presente e anche per fare progetti per il futuro.

Poi ho scritto Il cerchio infinito, una silloge sul mistero della vita.

Con la presente annuncio che siete tutti invitati alla presentazione di questo mio ultimo lavoro e che si terrà sempre a Chiari (BS) nel corso della Rassegna della Micreditoria Edizione 2008.

L’evento avrà luogo Domenica 9 novembre alle 16,30, ovviamente a Villa Mazzotti, e al secondo piano, nello studio del conte, analogamente allo scorso anno.

L’ingresso è gratuito e partecipare può essere anche l’occasione per vedere, oltre ai tanti libri esposti, il parco e questa bellissima residenza.

La vostra presenza sarà senz’ombra di dubbio graditissima.

Grazie a chi interverrà e anche a chi non potrà o non riterrà di presenziare.



Renzo Montagnoli






Il cerchio infinito

di Renzo Montagnoli

Introduzione dell’autore

Prefazione di Fabrizio Manini

In copertina “Galassia M 104”

fotografata dal telescopio spaziale Sptitzer della NASA

Elaborazione grafica di Elena Migliorini

Edizioni Il Foglio

www.ilfoglioletterario.it

ilfoglio@infol.it

Poesia silloge

Pagg. 70

ISBN: 978-88-7606-196 – 7

Prezzo: € 10,00



La vita, nel suo mistero, il tempo, nella sua incertezza, la distanza, nella sua imperfezione, sono il tema di questa silloge. È un tema unico, perché nell’universo tutto è infinito e nulla è lasciato al caso: il tempo, lo spazio, e, lasciatemelo credere, anche la vita (Dall’introduzione dell’autore).

L’elemento di novità che l’autore introduce è la concezione fisica di spazio-tempo nel loro significato comune di distanza, una distanza indeterminata nella quale l’uomo mortale trova la sua espressione di esistenza, cioè quella che chiama “vita”, in tutta la sua enigmaticità, incertezza, incompiutezza e soprattutto impossibilità a modificarla. (Dalla prefazione di Fabrizio Manini).







Per arrivare a Chiari e a Villa Mazzotti.



Dall'Autostrada:

E' possibile raggiungere Chiari dai caselli di Palazzolo S/O o di Rovato dell'autostrada A4 (Milano-Venezia).
Dal casello di Rovato é sufficiente seguire per Rovato centro, continuare per Coccaglio ed arrivare quindi a Chiari.
Troverete la Villa Mazzotti, con il suo grande parco, sulla vostra destra in prossimità del centro.
Dal casello di Palazzolo S/O e' sufficiente seguire per Palazzolo centro, prima di entrare in Palazzolo svoltare in direzione Brescia arrivando a Cologne, quindi seguire le indicazioni per Chiari.




Dalla Stazione:

La stazione ferroviaria di Chiari si trova sulla linea Milano-Brescia-Venezia.
Uscendo dalla stazione davanti a voi troverete un doppio incrocio con semaforo dove e' segnalata la Villa Mazzotti, seguire l'indicazione svoltando a sinistra, oltrepassare l'incrocio successivo proseguendo per Viale Mazzini finché sulla sinistra vi troverete l'imponente cancellata della Villa e il suo parco.





In Aereo:

Gli Aeroporti più vicini a Chiari sono quelli di Orio al Serio, da dove potrete prendere l'autostrada A4 in direzione Brescia, e di Montichiari, da dove potrete prendere prima l'autostrada A21 in direzione Brescia e quindi la A4 in direzione Milano.