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giovedì 14 luglio 2011

Stasera Anna dorme presto



  Simona Lo Iacono
Pagg.240, anno 2011, € 16,00
14 x 21 cm, ISBN: 9788879070973


Il sonno in verità tarda a venire, fa questo effetto leggere la corale a quattro di Simona Lo Iacono, che in questo libro di snoda come dai cantoni di una stessa stanza: la vita.
Balza agli occhi martellante il vocativo, che ci assicura attimo dopo attimo di essere ancora qua, non ci si può liberare né smettere.
Una bella impasse, non c’è che dire.
E proprio come nella vita reale, non si può fare altro che proseguire, facendosi orecchio e cuore in ascolto, mentre la mente tambureggia sulla verità che emerge, che lo si voglia o non.
I passi accompagnano i passi, il contrappunto si raddoppia in un crescendo insospettabile, che forse vorremmo fermare, o cambiare, per dar loro altro ritmo, altro assetto.
Perché intuiamo che non potremo restare indifferenti, così come in un’aula di tribunale al giudice non è dato defilarsi.
L’Autrice, magistrato e attenta osservatrice, scava nell’animo dei personaggi, li fa apparire e sparire, e ancora riapparire come in un gioco di prestigio, ma sempre il martelletto in agguato a richiamare all’ordine.
La mente cerca motivazioni a scelte che si vorrebbe fossero riproposte ancora, intatte, come bivi sui quali poter tornare per decidere diversamente.
Ma come ogni esperienza esistenziale duramente insegna, dei propri errori non si può non tener conto.
Le conseguenze a volte fanno la vita o la morte. Realmente, ineluttabilmente.
Tener conto delle più intime concessioni a un sé a volte non chiaro, non linearmente adatto a un rettilineo: l’anima ha percorsi tortuosi, sentieri imperscrutabili, dai quali non si torna indietro. Non lo consente il tempo, non lo permette l’intrecciarsi dei destini, anzi, inestricabile appare il labirinto dei giorni, delle omissioni o delle svolte che avrebbero potuto cambiarne il percorso.
E così, tra isola e continente, si dipanano quattro infelicità.
Simona Lo Iacono registra. È la relatrice di un processo a porte aperte sull’incomunicabilità dell’anima.
Forse dovrebbe anche giudicare, ma non lo fa, lascia a noi ancora tempo, riservandosi, forse, la sentenza benevola per tutti, testimoni compresi.
Il lettore si senta parte in causa: verrà assolto, per non aver commesso il fatto.
Stava leggendo, alibi perfetto.

Cristina Bove


Simona Lo Iacono è nata e vive a Siracusa. Magistrato da 14 anni, attualmente dirige la Sezione distaccata di Avola. Cura, sul blog Letteratitudine di Massimo Maugeri (Kataweb-L’Espresso), una rubrica fissa a metà tra diritto e letteratura . Con il suo primo romanzo Tu non dici parole ha vinto il Premio Vittorini 2009- sezione opera prima. Nel 2010 ha pubblicato il racconto La coda di pesce che inseguiva l'amore scritto con Massimo Maugeri. Sempre nel 2010 le sono stati conferiti: il Premio Internazionale Sicilia “Il Paladino” per la narrativa e il Premio Festival del talento città di Siracusa. Collabora a riviste e magazine.

Guarda anche il booktrailer di Stasera Anna dorme presto:
http://www.youtube.com/watch?v=wLVDBBvtm2Y

martedì 12 luglio 2011

Dialoghi con nessuno


ISBN 978-88-6300-035-1
Euro 12,00 - Pag. 142


Era da tanto che aspettavo di leggere le poesie di Natàlia Castaldi, finalmente fissate nelle pagine fruscianti di un libro, forse per averle sotto gli occhi e tra le mani  come qualcosa di prezioso di cui sentirmi depositaria e testimone.
Dialoghi con nessuno, il titolo già rende l’idea ispiratrice di questa raccolta, articolata in più sezioni, tutte ugualmente rapportabili alla sensibilità con cui l’Autrice affronta temi che vanno dall’angoscia esistenziale alle considerazioni filosofiche, dall’impegno civile alla consapevolezza che la parola, per quanto sia mirata a significare, spesso è l’unica traccia del pensiero. Il dialogo si sposta da un ipotetico io di un monologo interiore a un possibile noi conoscibile, per scelta e volontà.

Sull’orlo delle ciglia in oblio
riproducimi il verso delle stelle
quando si vanno a scagliare
tra le ipotesi passate
di un presente privo di memorie.

Raccogli le mie penne
e gettale nel fiume
ché non c’è seme di conoscenza
che non germini dolore.

Avanza l’autunno nel calpestio delle foglie sul selciato
un passo appena abbozzato
al calar della sera.

Natàlia Castaldi raccoglie intorno a un nucleo di persistenza e onestà intellettuale, immagini che tendono apparentemente a smarrirsi nella complessità dei vari aspetti di cui porge variabili, assetti, voci.
Il silenzio antitetico che nessuno può ignorare, cui nessuno può sottrarsi, pena la parola ineludibile, onnipresente, chiave di volta di un segreto dire.
Che poi in fondo cos’è se non poesia?..

C’è una pace oggi nell’ascolto delle cose
che come l’insieme delle gocce
forma l’incalcolabile vastità del mare
quando soffia l’attesa lieve delle onde
sull’increspatura della tua fronte
che arriccia in silenzio il sopracciglio
e pensa

C’è una pace nel sentirsi granello tra le cose
che non si chiede ma si perdona l’esistenza
ora che la fine dell’anno è solo un rito formale
per il computo delle nostre ossa.

(È  una pace tersa stasera
barattare al tempo il mio perdono)



Si leggono i versi, si eleggono i versi, si accolgono nella propria intima essenza.
Allora quel dialogo diventa reale, un incontro con l’altro al di là dei limiti condizionanti
di un linguaggio o di una struttura culturale.
Il poeta diventa così il centro di ogni raggio e intersezione, esprime ed imprime il senso delle sue percezioni e si concede quale punto d’incontro alle più diverse manifestazioni dello spirito.

Nella terra si raccoglie il senso dell’infinito
- Senti il profumo della pioggia dentro le torbe secche d’agosto?
Tutto è in perenne ciclo e che sia gramigna,
prezzemolo o equiseto,
ogni cosa profumerà di ieri anche domani.

Prendi un vecchio cucchiaio e scaviamo una piccola buca,
ho comprato bulbi di tulipani pieni di ricordi:
sarà variopinta anche questa primavera


Difficile aggiungere altro quando ci si trova al cospetto di una poesia già di per sé compiutamente esplicativa come questa della Castaldi.
Almeno a me suggerisce luoghi di silenzio, dove meglio ascoltare la sua voce.
Dove sentirsene appagati.

cb


Natàlia Castaldi,  Messina 13 gennaio 1971, ancora viva.

Ha fondato insieme ad altri poeti e scrittori il Collettivo online “Poetarum Silva”con l’obiettivo di diffondere la bellezza del pensiero quale unica fonte di resistenza umana.
Scrive.
E’ mamma e moglie a tempo pieno e con notevole soddisfazione.
Pubblicazioni:
Suoi lavori sono stati pubblicati da diversi siti e blog di poesia, tra i quali:
La dimora del tempo sospeso– a cura di Francesco Marotta
La poesia e lo spirito – a cura di Fabrizio Centofanti e Francesco Sasso
Oboe Sommerso – a cura di Roberto Ceccarini
Nazione Indiana – a cura di Francesco Forlani e Marco Rovelli
Arte Insieme – a cura di Renzo Montagnoli
Il giardino dei poeti – a cura di Cristina Bove
Imperfetta Ellisse   a cura di Giacomo Cerrai
Stroboscopio – a cura di Luigi Bosco

Inciampi e marcapiano


Inciampi e marcapiano
La poesia di Anna Maria Curci ha una connotazione di grande sensibilità e intelligenza in un ambito dotto che ne è supporto e cornice.
In questa raccolta risalta la profonda conoscenza dell'anima umana, senza cedimenti a retorica o a sentimentalismi, tuttavia evidenziandone limiti e percorsi obbligati, come pure la finezza con cui la cultura diventa alata e fruibile a più livelli.
Una dote dell’Autrice è lo spirito ironico, che rende i testi brillanti, eleganti ed esplicativi perfino in pochi versi.
La rima diventa un ulteriore strumento di calibratura emotiva a completamento pudico di quella urgenza di verità che permea tutte le poesie di questa silloge.
Ed ecco che la metrica assolve precisa al bisogno di esprimere sentimenti contrastanti come in
Narrenfreiheit
…“Ormai soltanto questa m'è rimasta:
la libertà del folle, del giullare.
Col cranio raso o le trecce da rasta
non può, non sa far altro che cantare.”…


Anna Maria osserva con occhi disincantati la messa in opera, ci conduce in ambiti psicofisici dove la misura non è più l’apparenza, ma il richiamo a cercare i significati oltre le patine e le convenzioni sociali.
Poesia che nasce dalla consapevolezza che tutto, in fondo, è traccia di quanto ha preceduto, ma anche necessità di proiettarsi oltre.
Il metalinguaggio poetico permette la comunicazione a diversi livelli di fruizione: nessun fine potrebbe giustificare un accostamento che non avesse un significato e una ragione d’essere espresso. Questa caratteristica del suo poetare è anche matrice di versi come quelli che seguono:
Tau
Gesto all'incrocio
tra due alfabeti,
segno manuale del
fuori da sé.
Sesto sigillo, apre ed
espande il filatterio,
manifesta il divino
nella mano tesa.

Ci sarebbe tanto da dire su questa poetessa, sulle sue capacità di penetrare nel cuore delle cose e degli eventi, e sono sicura che altri avranno l’opportunità e il privilegio di conoscerne a fondo le tematiche e le modalità  in cui si esprime e ne potranno sottolineare altri aspetti che di volta in volta emergono. Come in un caleidoscopio.
Saranno inevitabilmente attratti, come a me è capitato, dalla sua versatilità e inoltre dall’impalpabile speranza che aleggia nelle sue parole anche nel tratteggiare le umane aspettative o le incognite:

Both Sides Now

Sorrido a questa chioma
fluente che s’avanza
e la scriminatura non sèvera
il noto dall’oscuro.

Non mi rende sapiente,
eppure incalza fiera,
rinsalda l’incertezza
che ostenta con studiata noncuranza.

Percorro pettinando le due
chine non più ignote.
Pattini o bicicletta,

il mezzo non importa;
foss’anche una scala cromatica
il senso non conosco.
Il mezzo invece importa quando una scala di colori viene percorsa in armonia, quando proietta intorno un mondo interiore che riluce, quando ne traccia di riflessi la parola e questa si trasforma sapientemente in poesia.

Cristina Bove


Anna Maria Curci è nata a Roma nel 1960. Nella città natale vive e insegna. Coltiva le passioni per la letteratura e la musica come forme di resistenza civile.

Ha un blog, “Cronache di Mutter Courage”, ed è tra i “meltin’ po(e)t_s” di “Poetarum Silva”.
Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie e blog online.
Ha tradotto poesie di Rose Ausländer, Ingeborg Bachmann, Thomas Bernhard, Marica Bodrožić, Dietrich Bonhoeffer, Christine Busta, Paul Celan, Hilde Domin, Marie Luise Kaschnitz, Christine Lavant.