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martedì 12 luglio 2011

Dialoghi con nessuno


ISBN 978-88-6300-035-1
Euro 12,00 - Pag. 142


Era da tanto che aspettavo di leggere le poesie di Natàlia Castaldi, finalmente fissate nelle pagine fruscianti di un libro, forse per averle sotto gli occhi e tra le mani  come qualcosa di prezioso di cui sentirmi depositaria e testimone.
Dialoghi con nessuno, il titolo già rende l’idea ispiratrice di questa raccolta, articolata in più sezioni, tutte ugualmente rapportabili alla sensibilità con cui l’Autrice affronta temi che vanno dall’angoscia esistenziale alle considerazioni filosofiche, dall’impegno civile alla consapevolezza che la parola, per quanto sia mirata a significare, spesso è l’unica traccia del pensiero. Il dialogo si sposta da un ipotetico io di un monologo interiore a un possibile noi conoscibile, per scelta e volontà.

Sull’orlo delle ciglia in oblio
riproducimi il verso delle stelle
quando si vanno a scagliare
tra le ipotesi passate
di un presente privo di memorie.

Raccogli le mie penne
e gettale nel fiume
ché non c’è seme di conoscenza
che non germini dolore.

Avanza l’autunno nel calpestio delle foglie sul selciato
un passo appena abbozzato
al calar della sera.

Natàlia Castaldi raccoglie intorno a un nucleo di persistenza e onestà intellettuale, immagini che tendono apparentemente a smarrirsi nella complessità dei vari aspetti di cui porge variabili, assetti, voci.
Il silenzio antitetico che nessuno può ignorare, cui nessuno può sottrarsi, pena la parola ineludibile, onnipresente, chiave di volta di un segreto dire.
Che poi in fondo cos’è se non poesia?..

C’è una pace oggi nell’ascolto delle cose
che come l’insieme delle gocce
forma l’incalcolabile vastità del mare
quando soffia l’attesa lieve delle onde
sull’increspatura della tua fronte
che arriccia in silenzio il sopracciglio
e pensa

C’è una pace nel sentirsi granello tra le cose
che non si chiede ma si perdona l’esistenza
ora che la fine dell’anno è solo un rito formale
per il computo delle nostre ossa.

(È  una pace tersa stasera
barattare al tempo il mio perdono)



Si leggono i versi, si eleggono i versi, si accolgono nella propria intima essenza.
Allora quel dialogo diventa reale, un incontro con l’altro al di là dei limiti condizionanti
di un linguaggio o di una struttura culturale.
Il poeta diventa così il centro di ogni raggio e intersezione, esprime ed imprime il senso delle sue percezioni e si concede quale punto d’incontro alle più diverse manifestazioni dello spirito.

Nella terra si raccoglie il senso dell’infinito
- Senti il profumo della pioggia dentro le torbe secche d’agosto?
Tutto è in perenne ciclo e che sia gramigna,
prezzemolo o equiseto,
ogni cosa profumerà di ieri anche domani.

Prendi un vecchio cucchiaio e scaviamo una piccola buca,
ho comprato bulbi di tulipani pieni di ricordi:
sarà variopinta anche questa primavera


Difficile aggiungere altro quando ci si trova al cospetto di una poesia già di per sé compiutamente esplicativa come questa della Castaldi.
Almeno a me suggerisce luoghi di silenzio, dove meglio ascoltare la sua voce.
Dove sentirsene appagati.

cb


Natàlia Castaldi,  Messina 13 gennaio 1971, ancora viva.

Ha fondato insieme ad altri poeti e scrittori il Collettivo online “Poetarum Silva”con l’obiettivo di diffondere la bellezza del pensiero quale unica fonte di resistenza umana.
Scrive.
E’ mamma e moglie a tempo pieno e con notevole soddisfazione.
Pubblicazioni:
Suoi lavori sono stati pubblicati da diversi siti e blog di poesia, tra i quali:
La dimora del tempo sospeso– a cura di Francesco Marotta
La poesia e lo spirito – a cura di Fabrizio Centofanti e Francesco Sasso
Oboe Sommerso – a cura di Roberto Ceccarini
Nazione Indiana – a cura di Francesco Forlani e Marco Rovelli
Arte Insieme – a cura di Renzo Montagnoli
Il giardino dei poeti – a cura di Cristina Bove
Imperfetta Ellisse   a cura di Giacomo Cerrai
Stroboscopio – a cura di Luigi Bosco