Doppio squeeze
è andare sul sicuro.
Già quando lessi il suo primo libro “Un tè prima di morire” capii di trovarmi davanti a un ottimo livello narrativo, una bella tessitura tra personaggi e ambientazioni. E ne scrissi anche le mie impressioni di lettura: le troverete qui.
Nel suo nuovo libro, fresco di stampa, “Doppio squeeze”, mi sono lasciata andare completamente al flusso della storia, narrata con equilibrio magistrale tra giallo, nero, spy.
A parte lo stile, inconfondibilmente “gregoriano” che è già di per sé oltremodo godibile, c’è l’abile risalto dato ai personaggi, ciascuno con le proprie peculiarità, manie e sottigliezze psicologiche, degno di uno scrutatore di tipologie umane.
Sicuramente la sua professione lo porta a conoscenze del mondo criminale cui noi, “gente comune” non abbiamo nemmeno l’accesso.
Mi meravigliai di me stessa quando scoprii che mi stava piacendo il suo primo, a me che non frequento questo genere, eppure…
Il secondo, pur sapendo che mi sarebbe piaciuto, mi ha ulteriormente sorpreso, per tanti di quei motivi che se li spiegassi qui mi troverei nell’imbarazzante ruolo di delatrice…
Per cui, oltre a dire che ne sono stata piacevolmente coinvolta, non rivelo altro… leggetelo!
Ah, dimenticavo: storia nella storia, filo conduttore, un finale a sorpresa.
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