Abele Longo, Reversibilità, Edizioni Accademia di Terra d’Otranto – Neobar
per richiedere il libro: etdo@libero.it
La matematica non è un’opinione.
La poesia non è una dimensione. Ne è prova inconfutabile
questa raccolta di testi di Abele Longo.
“Reversibilità” si dichiara, apparentemente in bianco, da
sfondo al disegno di Sophie, sua prima creatura, e poi si apre, si offre, e tu,
ignaro lettore, t’incammini su di un sentiero che ti sembra facile.
Poi ti ritrovi a stringerti nel vento delle parole il verso,
a incontrarlo sull’uscio di una casa, sul volto di una donna, in fondo o in
riva al mare, tra paranze e vestiti e altri particolari riflessi in onde, reti, vino, pozzi…
Ti ritrovi ovunque e sempre la sua voce a fianco, a dirti:
guarda, sembra una bicicletta, è un’anima. Sembra un inferno, è una preghiera.
Sembra. E pure è.
Grande, da contenermi, perché ci sono rimasta dentro, e non
è facile per un libro farmi prigioniera, ancor più farsi spazio ad accogliermi
e tenermi ostaggio di un pensiero che si fa ad ogni parola vivo e umano,
umanissimo e alato, incantato disincanto, ossimorico esistere.
Un libricino - non lo direte mai - che è un tanka sul versante del Kailash, un’onda
lunga insospettata dalla riva all’oceano. Voi pensate che esagero, no, ci sono
esseri capaci di comunicare l’immenso anche in un granello di rena.
Abele, affiancato dalle immagini bellissime di Nadia
Esposito, e tante altre opere di artisti valenti, accompagna in un viaggio ch’è
il periplo del mondo, la visione di una mente che annota l’orizzonte e il
bruco, l’ala e il terriccio smosso, la nave e il nome dei suoi conterranei, dai
famosi a quelli famosi ugualmente dacché lui ne ha parlato.
Ecco, vi invito al viaggio. Ne sarete entusiasti. Ne
conserverete le foto nel vostro album dei ricordi.
Potete anche tenerlo come
me, sul comodino, a farvi compagnia.
Lo aprirete, magari in una notte insonne, e ne sarete confortati, è il poeta che incontra l'uomo, e vi racconta.
A me questa voce si fa misura d’eterno.
Cristina Bove
Abele Longo è il webmaster di "Neobar"
5 commenti:
Dopo questa entusiastica recensione, spero di avere presto tra le mani questo libro e di incontrare il poeta-uomo o l'uomo-poeta che, a quanto pare, in Abele longo sono indivisi.
Grazie!
Il precedente commento era mio.
Loredana Savelli
La precisa analisi di Cristina invita alla lettura e fa di Longo un poeta visionario nel senso di attenta visione, non precipitoso o profetico.
La profezia è compito del lettore che scova nel dettato sensi che vanno oltre la pura descrizione: cosa non è detto? perchè non è detto? quanto peso ha quanto detto rispetto al taciuto? A queste domande si può rispondere solo leggendo il libro. E sarà interessante farlo.
Narda
Grazie Cristina, per questa illuminante e densa recensione che mi ha colpita e anche emozionata, ed è davvero un ottimo viatico. Molto curiosa di leggere il libro, avendo del resto già apprezzato la carica e l'intensità poetica di Abele.
Un caro saluto
Monica Martinelli
Un grazie grande grande a Cristina, che ha tenuto a battesimo questo volumetto dalla gestazione lunga. Ma non travagliata, perché anche se alcune poesie, per quanto brevi hanno richiesto tempo, alla fine si e’ trattato di un “gioco”, di un esercizio alla vita, molto utile per tenere a bada paure di sempre e soprattutto esorcizzarle. Adesso che questi versi vanno per la loro strada sono curioso di osservarne il cammino. E come dice Monica - che ringrazio di cuore insieme a Loredana e a Narda - le parole di Cristina sono un ottimo viatico.
Abele
Posta un commento