Abele Longo, Reversibilità, Edizioni Accademia di Terra d’Otranto – Neobar
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La matematica non è un’opinione.
La poesia non è una dimensione. Ne è prova inconfutabile
questa raccolta di testi di Abele Longo.
“Reversibilità” si dichiara, apparentemente in bianco, da
sfondo al disegno di Sophie, sua prima creatura, e poi si apre, si offre, e tu,
ignaro lettore, t’incammini su di un sentiero che ti sembra facile.
Poi ti ritrovi a stringerti nel vento delle parole il verso,
a incontrarlo sull’uscio di una casa, sul volto di una donna, in fondo o in
riva al mare, tra paranze e vestiti e altri particolari riflessi in onde, reti, vino, pozzi…
Ti ritrovi ovunque e sempre la sua voce a fianco, a dirti:
guarda, sembra una bicicletta, è un’anima. Sembra un inferno, è una preghiera.
Sembra. E pure è.
Grande, da contenermi, perché ci sono rimasta dentro, e non
è facile per un libro farmi prigioniera, ancor più farsi spazio ad accogliermi
e tenermi ostaggio di un pensiero che si fa ad ogni parola vivo e umano,
umanissimo e alato, incantato disincanto, ossimorico esistere.
Un libricino - non lo direte mai - che è un tanka sul versante del Kailash, un’onda
lunga insospettata dalla riva all’oceano. Voi pensate che esagero, no, ci sono
esseri capaci di comunicare l’immenso anche in un granello di rena.
Abele, affiancato dalle immagini bellissime di Nadia
Esposito, e tante altre opere di artisti valenti, accompagna in un viaggio ch’è
il periplo del mondo, la visione di una mente che annota l’orizzonte e il
bruco, l’ala e il terriccio smosso, la nave e il nome dei suoi conterranei, dai
famosi a quelli famosi ugualmente dacché lui ne ha parlato.
Ecco, vi invito al viaggio. Ne sarete entusiasti. Ne
conserverete le foto nel vostro album dei ricordi.
Potete anche tenerlo come
me, sul comodino, a farvi compagnia.
Lo aprirete, magari in una notte insonne, e ne sarete confortati, è il poeta che incontra l'uomo, e vi racconta.
A me questa voce si fa misura d’eterno.
Cristina Bove
Abele Longo è il webmaster di "Neobar"